Agenda digitale: sarà la volta buona?

Dovrebbe essere discusso domani 4 ottobre dal Consiglio dei Ministri l'attesissimo Decreto DigItalia contente le misure sull'attuazione dell'Agenda Digitale nel nostro paese. Imprese ed esperti del settore sospesi tra attesa e scetticismo.

Dovrebbe essere discusso domani 4 ottobre dal Consiglio dei Ministri l'attesissimo Decreto DigItalia contente le misure sull'attuazione dell'Agenda Digitale nel nostro paese.

Si dovrebbe trattare di circa 50 articoli volti a promuovere "lo sviluppo dell'economia e della cultura digitali", definire "politiche di incentivo alla domanda di servizi digitali" e favorire "l'alfabetizzazione informatica, nonché la ricerca l'innovazione tecnologiche, quali fattori essenziali di progresso e opportunità di arricchimento economico, culturale e civile".

A sostegno della penetrazione della banda larga, che in queste ore ci ha relegato nella 23esima posizione del Web Index, dovrebbere essere introdotta l'esenzione per le infrastrutture in fibra dal pagamento ai comuni della tassa o del canone per l'occupazione degli spazi o delle aree pubbliche. Ma restano dubbi sulla copertura finanziaria a disposizione. Alleggerimenti burocratici dovrebbero favorire le startup del settore ICT e contributi economici andrebbero alle piccole imprese disposte a tentare la via del commercio elettronico.

Misure specifiche dovrebbero riguardare il mondo della scuola, mentre il pagamento con moneta elettronica, bancomat e carte di credito, dovrebbe divenire accettato obbligatoriamente per importi superiori ai 50 euro anche per professionisti e artigiani dal luglio del 2013.

Abolito l'uso della carta anche le prescrizioni mediche, che dovranno sbarcare online nel 90% dei casi entro un anno, e per i certificati di nascita e di morte, sulla scia di quanto previsto dal pacchetto semplificazioni dello scorso aprile.

Tessera sanitaria e carta d'identità dovrebbero confluire su un unico chip e dovrebbe essere prevista l'istituzione del domicilio digitale, un indirizzo di posta certificata registrato all'anagrafe. In cantiere l' Anagrafe nazionale della popolazione residente e il censimento Istat effettuato dal 2016 con cadenza annuale. Ogni due anni, inoltre, il governo dovrà presentare alle camere un disegno di legge per aggiornare gli sforzi digitali.

L'interesse delle imprese del settore, soprattutto di quelle che già forniscono servizi "digitali" alle Pubbliche Amministrazioni resta alto, nonstante lo slittamento del decreto e le indiscrezioni sull'insufficiente copertura finanziaria. Il decreto porterà finalmente al centro del dibattito pubblico lo sviluppo dell'economia e della cultura digitali, questioni che l'Italia arriva ad affrontare con ritardi penalizzanti per tutti.

Per chi volesse saperne di più consigliamo il podcast della trasmissione Radio anch'io Radio 1, del 28 settembre 2012.

Il decreto è stato presentato e discusso in studio dal Ministro per la Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, dal capodipartimento del Ministero dello Sviluppo Economico Roberto Sambuco, dall’economista Giuseppe Ragusa, e commentati dal presidente di Confindustria Digitale Stefano Parisi, dal giornalista Luca De Biase del Sole 24 Ore e da tre parlamentari: Beatrice Lorenzin, PDL, Paolo Gentiloni, PD e Roberto Rao, UDC.